L’Accademia Koefia e l’Ambasciata della Repubblica Indonesiana a Roma hanno festeggiato il 70° anniversario dei Patti Bilaterali Italia-Indonesia con la sfilata “Memorabilia: Guardaroba Impossibile” presentata ad Altaroma.

In passerella hanno sfilato 50 creazioni degli studenti del III° anno, realizzate a mano come nella storica tradizione dell’Accademia e con in più la consapevolezza che il tessuto, come l’abito, sono portatori di una memoria storica e culturale fatta di continuità e di innovazione, di gesti, di procedure, di significati condivisi e che lo stilista, come fosse un curato- re museale, attinge continuamente dal “Guardaroba della Memoria” per rianimare oggetti di culto del passato e farli (ri)vivere comodamente nel presente.

"Memorabilia: Guardaroba Impossibile" è nata quindi dalla manipolazione e dalla conseguente acquisizione di una padronanza del processo concettuale ben preciso di “selezione”, “citazione” e “post-produzione” e che ha visto gli studenti dell’Accademia Koefia “indossare camice e guanti bianchi”, “aprire gli archivi della moda” e, come fossero curatori museali, immergersi in un lavoro di selezione, ricerca, riproduzione e infine creazione di un nuovo abito contemporaneo. Oggetto di indagine, una tipologia vestimentaria specifica che ogni allievo ha prelevato dal bagaglio di memoria collettiva inserendola in un preciso momento storico e analizzandola da un punto di vista fotografico, artistico, di costume. Proseguendo poi lo studio attraverso la creazione di piccole Toile, per comprenderne la tecnica di costruzione ma anche per impossessarsi delle mo- venze, dei gesti che lo realizzano e lo rendono “abitabile”. L’abito creato, infine, possiede una coerenza formale interna tra passato e presente ma anche una coerenza costruttiva nella capacità d’introiezione di un tessuto normalmente destinato per altre latitudini ma che, invece, è stato il fil rouge di unione di questa collezione: il Batik.

Il Batik e i tessuti d’Oriente, donati per l’occasione dall’Ambasciata della Repubblica Indonesiana a Roma, pro- venienti dalle più importanti province indonesiane che ne curano la storica tradizione, come un coacervo di memorabilia, sono stati elaborati, scansionati con dovizia di minuzia, e inseriti nell’abito occidentale, trovando con esso un equilibrio possibile e significante.

I tessuti utilizzati sono stati i Batik provenienti da Madura (Giava orientale) e da Jombang (Giava orientale), insieme a quelli provenienti da Semarang (Giava centrale) tipici per il color giallo e che si distinguono per l’uso mattina e sera. E’ stato utilizzato il Tenun, proveniente da Nusa Tenggara Barat (Nusa Tenggara Occidentale) e da Nusa Tenggara Timur (Nusa Tenggara Orientale) tinto con un colore naturale derivato dalla corteccia degli alberi. Da Padang e da Buton, sud-est Sulawesi, invece, il Tenun viene tessuto in fili metallici e indossato per i matrimoni. Questi tessuti, insieme al lino, al cotone, alla seta, al tulle, e ai tessuti naturali e stampati come i motivi dei Batik, quasi a confondersi, hanno reso la collezione originale.

Sul catwalk: un cappottino britannico Husky, nato negli anni Sessanta, contaminato dal tessuto Batik plastificato e trapuntato, per adattarsi perfettamente al suo nuovo habitat; il Batik intagliato e ibridato con tessuti presi in prestito dalla sartoria maschile sulla modellatura della Norfolk Jacket da caccia di fine Otto- cento; il tessuto indonesiano, manipolato e camuffato, è diventato l’inaspettato protagonista della tuta 80s da nightlife metropolitana.

Il tuffo nelle Memorabilia della moda ha, come per paradosso, trasformato un guardaroba che sembrava impossibile, in quanto dimenticato nell’armadio polveroso di un archivio, in un guardaroba vivo, attuale e, per di più, nel quale due culture, apparentemente distanti, sono invece riuscite a contaminarsi e rigenerarsi reciprocamente.

Anche quest’anno si è rinnovata la partnership con Lectra, azienda leader mondiale nel settore delle soluzioni tec- nologiche integrate. Grazie a questa collaborazione, la prestigiosa Maison Balenciaga, dopo un’attenta selezione, ha premiato lo studente più meritevole con uno stage di sei mesi all’interno del reparto sviluppo prodotto. Lectra, inoltre, ha premiato lo stesso studente con le licenze software Modaris® e Diamino® e relativa sessione di forma- zione con un esperto Lectra.

Le acconciature delle modelle sono state realizzate dagli hair stylist "Spettinati", mentre il trucco è stato curato dall'Accademia di Trucco Professionale

Foto di Maurizio Romani

 

 

 

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